L’estate è la stagione migliore per bere rosé.
Davvero?
Piscine, pool party, rosé, fenicotteri rosi. Ormai il Rosé è un life style. Quando si parla di rosé, l’associazione con l’estate è immediata.
Questo perché le temperature estive rendono poco piacevole la bevuta di un vino rosso (e qui si potrebbe aprire un bel capitolo riguardo le temperature di servizio del vino rosso) a favore di un fresco rosé. Il vino rosa è semplice da bere, ha un costo relativamente inferiore rispetto al vino rosso e per questo motivo potrebbe essere ritenuto più adatto per l’estate.
Il mito del rosé come vino estivo sembra essere nato in Provenza nel XX secolo con l’aumento del turismo nella zona. I francesi e i turisti passavano le estati in Provenza il cui vino più famoso è il rosé. L’abbinamento è presto fatto. Rosé vino dell’estate. Questa idea si è radicata nella mente del consumatore che ha iniziato a vedere il rosé come un vino estivo.
Altro fattore che ha reso il consumo del rosé prettamente estivo è il fatto che il rosé fino a 30 anni fa era ritenuto un vino meno prestigioso. Le tecniche di vinificazione non erano delle migliori. Il vino rosé non poteva durare più di 1 anno perché prodotto non con quell’obiettivo enologico. Il rosé non aveva vita lunga. Imbottigliato in Primavera, il tempo per apprezzarlo al meglio era entro l’autunno, magari ghiacciato per poterlo apprezzare meglio e anestetizzare alcuni difetti.
Da 20 anni le tecniche di vinificazione, la vocazione di alcuni territori e la volontà dei produttori di produrre grandi interpretazioni di vino rosé hanno reso più longevo il rosé. Non è raro trovare vini rosé datati, ci sono alcuni che hanno anche 10 anni di vita. Ci sono rosé che hanno fatto barrique, maturano e sono più complessi dei soliti.
Le cose stanno cambiando ora. Questi miti pian piano stanno scomparendo a favore di un consumo più consapevole e genuino del vino rosé. In America è possibile trovare anche articoli di importanti testate giornalistiche che hanno come titolo “Rendi il Rosé il tuo nuovo vino invernale”.
Il rosé è un vino con una sua identità, che attraversa stagioni e le annate. Va bene a pranzo, a cena e come aperitivo. Un vino che può essere base per i cocktail. Un vino che si può bere davanti al caminetto.
In Provenza si sta facendo un ottimo lavoro di promozione sul vino rosé. Gli investimenti sono ingenti e i risultati si vedono. In Provenza assaggiare un rosé di un’annata precedente ha un costo superiore rispetto a quello dell’annata corrente.
Non è un vino da bere solo a San Valentino, periodo storico dell’anno in cui i vini rosé hanno un boom.
Io vi invito ad assaggiare vini da annate precedenti, ad apprezzare il rosé in inverno, bevuto non ghiacciato ma ad una temperatura più alta. Il rosé può essere bevuto anche a 14 C. Provalo e corri il rischio di innamorarti sfidando gli infondati pregiudizi su questo vino.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!