NASCE L’ASSOCIAZIONE VINO ROSA ITALIANO
E quindi questo trend del vino rosé in Italia cresce o no?
Il trend continua a crescere ma c’è ancora tanto da fare. A dimostrazione (e supporto del vino rosa) c’è anche l’Associazione Vino Rosa Italiano, nata a gennaio 2020.
“Un mondo di vino Rosa Italiano è possibile”
Scopo dell’Associazione è quello di
“Diffondere e migliorare, in ambito nazionale ed internazionale la conoscenza e la cultura del Vino Rosa Italiano di qualità”.
Penso voi sappiate quanto io ci tenga alla valorizzazione del vino rosé: non ho perso quindi occasione per contattare l’Associazione incuriosito dal loro intento e ho avuto piacere di poter parlare con l’ufficio stampa.
“Ma perché vino rosa e non rosé?”
Il problema principale che si verifica nel Bel Paese è quello, molto spesso, di fossilizzarsi sul nome e sul muovere delle critiche piuttosto che agire. Ci sono delle priorità e la prima è indubbiamente quella di valorizzare il nostro vino rosé. Poi possiamo discutere sull’importanza di iniziare a chiamare un vino italiano con un nome che possa ben identificarlo e distinguerlo dagli altri. Discutere invece di rosa o rosé, o dire che rosato è un participio passato di un verbo che non esiste, quando la Treccani dice chiaramente :
“Di colore rosa o tendente al rosa: colore r.; labbra r. (Petrarca), Dolci parole di r. labbro (Leopardi); vino r., e spesso assol. rosato s. m. (o anche rosatello e, con termine fr., rosé), vino di colore rosso chiaro fatto con uve rosso chiare (uve r.)”
ci sembra un po’ inutile. Ci sono troppi zimbelli del web, che soprattutto online non fanno altro che criticare e smorzare gli entusiasmi altrui. Troppo facile criticare, un po’ meno agire. Per fortuna sta diventando palese che certi (ex) giornalisti non sono presi in considerazione da nessuno, perché si limitano a contestare e a non promuovere niente, neppure le giovani realtà che cercano di dare un contributo alla causa.
Ma torniamo all’Associazione:
“Come è nata?”
Chi ha fondato l’associazione è Carmelo Sgandurra, magari conosciuto ai più come Sommelier Zosimo, che da qualche anno pubblica la guida “Rosa Rosati Rosè”, una guida con migliaia di schede di degustazione dei rosé italiani. Guida che è stata stampata e divulgata in 15 Paesi diversi e che trova grande riscontro nell’Est Europa e nel mercato asiatico.
L’obiettivo dell’Associazione non è per niente facile, si tratta di riunire sotto un’unica ala “Il vino rosa italiano”.
“E come si fa? “
Personalmente sono una persona a volte diffidente di chi utilizza le parole “promozione” e “valorizzazione”, senza spiegare il modo pratico in cui questa attività viene svolta. Quindi questa è stata una delle prime domande che mi sono sentito di fare al responsabile dell’ufficio stampa.
L’Associazione è nata a inizio 2020, ed è previsto un tour nelle diverse regioni italiane per conoscere le diverse realtà vitivinicole ma soprattutto per far conoscere il nuovo progetto ( programmi subiranno delle modifiche per la situazioneCovid).
Sono previsti eventi a Roma, in cui saranno invitati molti buyers internazionali che avranno la possibilità di poter degustare e apprezzare i diversi rosé provenienti dalle regioni italiane. Quindi qui si parla davvero di promozione che porta a presentare le realtà italiane a importatori che poi si occuperanno della distribuzione in tutto il mondo, facendo conoscere la storia dei prodotti Made in Italy.
A questo punto sono i produttori e tutto il settore che deve iniziare a credere e continuare a investire nei rosé. Bisogna essere capaci di non vederlo più come un vino di seconda scelta e avere le capacità di raccontarlo credendoci, come abbiamo sempre fatto per i nostri bianchi e rossi.
Noi non possiamo far altro che augurare il meglio all’Associazione Vino Rosa Italiano e non vediamo l’ora di poter condividere i risultati da loro raggiunti, che altro non sono che gli obiettivi che noi tutti ci auspichiamo per ridare un grande slancio al vino rosé.
O meglio al Vino Rosa visto che parliamo di rosé italiani.
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